Il territorio attuale d’Avezzano è il risultato delle vicende storiche che, dal finire del Duecento e fino al termine del XX secolo, portarono lo stesso ad inglobare altri centri vicini con un’estensione attuale di 104 kmq su cui si muovono 38.858 abitanti, pari a 373,6 ab. per kmq. Le frazioni sonno sette: Antrosano sul declivio di base del colle albense; Case Incile sull’imbocco fucense dell’Emissario romano del Fucino; Castelnuovo sotto la catena montuosa di Monte Uomo e vecchio feudo medievale; Cese sui Piani Palentini sotto il monte di Pietraquaria; Paterno sul versante fucense di Monte Uomo e vecchio feudo medievale; San Giuseppe di Caruscino sul versante fucense nel luogo dove era una delle stanghe da pesca del Fucino nel Medioevo; S. Pelino vecchia frazione fucense di Massa d’Albe; Via Nuova nella piana fucense lungo la strada voluta dai Colonna nel ‘500. Il centro urbano si estende sulle quote 670-740, sui bordi settentrionali dell’alveo fucense su un leggero pendio degradante verso le rive dell’ex lago Fucino contornato, ad ovest dalle alture di Cimarani (ex “Cima Grande”), Aria e Salviano (ex “Monte Arrio”), mentre a nord-est sono i monti Cervaro e Uomo.
Le altitudini vanno dal massimo di 1398 metri s.l.m. dei “Tre Monti”, sopra Paterno, e di 652 della Piana Fucense. Sul settore nord-ovest, è il basso colle di Cesolino che si apre verso i Piani Palentini in direzione di Cappelle, mentre a nord il caratteristico profilo collinare dell’antica città e colonia romana di Alba Fucens, segna alla base il massiccio del Velino. Le frazioni descritte, permettono al centro attuale di aprirsi a ventaglio verso i Piani Palentini (Cese e Antrosano), il Velino (Castelnuovo), la piana fucense ad est (S. Pelino, Cesolino e Paterno) e sud (Case Incile).
Dall’analisi delle attuali infrastrutture urbanistiche e delle potenzialità economiche del territorio (Nucleo Industriale dell’Incile, Centri Commerciali Cappelle e S. Pelino, Agricoltura sul Fucino), si evince la straordinaria evoluzione di questo centro che da semplice villa del territorio albense ha saputo, per la sua felice posizione geografica, prendere l’eredità della vecchia colonia romana di Alba Fucens per diventare il centro egemone della Marsica durante il XIX secolo.
Del vecchio ed importante centro storico non rimangono testimonianze eccetto il restaurato Castello Orsini-Colonna, ora in piena funzione, di un brandello della parrocchiale di S. Bartolomeo e del ricostruito complesso sacro di S. Giovanni. Il prosciugamento della seconda metà del XIX secolo, il terremoto del 1915 ed i bombardamenti alleati della II guerra mondiale, hanno profondamente alterato il rapporto fra l’uomo e l’ambiente con la nascita di un nuovo abitato di tipo “coloniale” popolato da genti provenienti dai paesi vicini e da tutta l’Italia. Solo nell’ultimo decennio sta rinascendo l’interesse per la riscoperta delle “radici”, al fine di ridare una dignità storica alla città contemporanea che si appresta a diventare sede di una provincia abruzzese